Fratelli d’Italia: “Inviare i clandestini a Civitella è stato uno schiaffo a tutto il territorio”

Morra, Rossi e Frangioni sostengono il presidente Marsilio nelle critiche al Governo: “Distrugge i sacrifici di un intero popolo

TERAMO – “La notizia dei migranti positivi arrivati a Civitella lascia sgomenti e preoccupati, non solo per il territorio civitellese ma anche per la Val Vibrata e la provincia di Teramo tutta. Occorrono regole e misure restrittive per garantire la sicurezza dei nostri concittadini provinciali e dei turisti che arriveranno sul nostro territorio”: intervengono così gli esponenti teramani di Fratelli D’Italia Giandonato Morra, dell’esecutivo nazionale, Marilena Rossi, coordinatrice provinciale del partito e Luca Frangioni, consigliere provinciale, dopo la conferma che 20 dei 50 migranti accolti a Civitella del Tronto sono risultati contagiati dal Covid 19 .

La Val Vibrata, inserita nell’area di crisi complessa, vive già da un decennio una seria problematica di decrescita economica, tamponata, in parte, dalla azienda turistica che aveva retto ancora, fino al lockdown dovuto al Covid 19 – dicono i dirigenti del partito di Giorgia Meloni -. Riprendere e ridare un segnale importante, questo era l’obiettivo di tutti gli operatori e delle amministrazioni che avevano puntato tutto sulla ripresa turistica per veicolare una ripresa economica post pandemia“.

Invece, le scelte scellerate di Conte e del suo governo, la mancanza di coraggio e di regole, la furia immigrazionista e la voglia di importare clandestini a scapito dei cittadini italiani stanno distruggendo anche gli ultimi sacrifici di un settore economico e di un popolo che ha fatto e che sta continuando a fare, sacrifici immensi per riprendere a camminare. La decisione del Governo Conte di mandare i 50 clandestini a Civitella del Tronto, di cui una percentuale molto alta infettati dal Covid 19, è uno schiaffo morale, economico e politico a questo territorio e soprattutto ad una delle città a maggiore vocazione turistica della provincia di Teramo“.

Morra, Rossi e Frangioni su uniscono alle forti critiche espresse dal Governatore Marsilio e a quelle di sindaci e amministratori di altre città e province d’Abruzzo, “per chiedere a gran voce il blocco navale e la chiusura dei nostri confini perché questo delirio improprio di accoglienza non diventi la pietra tombale dell’intero popolo italiano, costringendoci ad un nuovo lockdown. Stavolta, temiamo, fatale per tutto il sistema produttivo e sociale del nostro paese“.

Prendiamo Civitella del Tronto come testimone di una lotta che, qualora sarà necessaria, combatteremo apertamente. Fu l’ultimo baluardo borbonico a capitolare per l’unità d’Italia. Stavolta sarà la roccaforte per impedire a questo governo di violentare ancora una volta il nostro territorio“.